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lunedì 22 aprile 2013

Giornata mondiale della terra


La Giornata mondiale della Terra fu istituita il 22 aprile 1970, cioè 43 anni fa, ed aveva come punto focale l'inquinamento. Ora il pericolo appare molto più evidente a tutti anche se la politica non vuole rispondere con fatti effettivi a questa problematica. Alcune cose in questi decenni sono cambiate e sono state vinte alcune battaglie a favore del rispetto dell'ambiente (es. togliere il piombo dalla benzina)  ma c'è ancora molto da fare per allontanare il rischio di un estensione dei deserti e una diminuzione delle zone coltivabili oltre che un sempre maggiore inquinamento degli oceani e dei fiumi. Nonostante gli appelli e tutte le nuove leggi l'emissione dei gas serra non sono diminuite ma bensì aumentate.

A quanto sembra secondo la comunità scentifica per cambiare questo stato di cose bisogna tagliare significativamente le emissioni di gas serra prodotte da combustibili fossili (quali per es. il petrolio) e limitare il più possibile la deforestazione. Quindi l'unico scenario immaginabile è quello di puntare sulle fonti d'energia rinnovabili. Altro aspetto molto importante è combattere lo spreco.

Ora Greenpeace rilancia l'allarme sull'Artico ricordando che la zona artica si è ritirata di circa 12% a decennio con un accellerzione negli ultimi anni. La superficie coperta da ghiacci spessi è oggi del 60% inferiore al quella di 30 anni fa.

Lo scorso novembre la Banca Mondiale ha detto che se continuiamo in questo modo potremmo arrivare ad avere un aumento della temperatura globale di circa 4C° a fine secolo. 
Oltre agli appelli degli ambientalisti si sono aggiunti quelli della Banca Mondiale e di altre istituzioni. Il pentagono 10 anni fa preparò un rapporto sul rischio di nuove guerre causate dalla migrazioni di popolazioni causate dal cambiamento climatico in corso.



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