Dacia Maraini dice che: «Contro l’omologazione l’altrove va cercato in profondità. L’intimità di un paese è nei suoi romanzi, non nelle guide turistiche».
E continua dicendo: «Si studia molto l’italiano (all'estero), e spesso i corsi sono l’unico sostentamento dei nostri Istituti di Cultura all’estero, che vengono chiusi, come quello di San Francisco perché ce n’è uno a Los Angeles e sono “vicini”. Monaco riceve 10mila euro all’anno, ma grazie ai corsi organizza incontri, proiezioni e mostre. È amata la cultura, l’arte italiana, e noi tagliamo fondi e Pompei crolla! In Vietnam, in Università, una ragazza mi ha detto: voi siete la più grande potenza culturale del mondo».
Cosa significa essere italiani per Dacia Maraini? «Parlare una lingua, prima di tutto. Che è una struttura mentale. La ricerca dell’unità linguistica ha preceduto quella politica e geografica, e la tradizione letteraria la esprime».
E sul fondamentalismo islamico dice:
« Non credo ai conflitti di civiltà, credo alle malattie. Il fondamentalismo è una grave malattia dell'Islam come lo è stata la Santa Inquisizione per il Cristianesimo. »
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