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giovedì 3 giugno 2010

Mao Tse Tung: "le donne reggono metà del cielo"

Nei paesi in via di sviluppo esiste uno squilibrio troppo forte tra la popolazione femminile e quella maschile. Alla fine degli anni '80 lo squilibrio tra i due sessi, in Cina, era di 108 maschi contro 100 femmine, ora si parla di 120 maschi ogni 100 femmine. Questo ci può fare capire di che squilibrio stiamo parlando e di quali conseguenze si porta dietro. In breve la Cina rischia, nell'arco di pochi anni, di trovarsi ad avere tanti ragazzi che non riusciranno a trovare una ragazza da sposare, e come si può immaginare questo produrrà notevoli problemi e tensioni sociali. Colpa di questa situazione è anche da attribuire alla politica del figlio unico portata avanti dal governo cinese in tutti questi anni per cercare di arginare l'eccessiva crescita della popolazione cinese. La situazione cinese è ovviamente la più drammatica ma non la sola. Questo problema è presente i tutti i paesi dell'Asia orientale, negli ex-stati comunisti dei Balcani e del Caucaso ed anche tra le comunità emigrate negli USA.
Molte giovani coppie appartenenti alla classe media nei paesi in via di sviluppo decidono, ora, di avere al massimo 2 figli e quindi, come tradizione vuole, vorrebero avere un figlio maschio. Per fare questo sono disposti anche a sacrificare le figlie femmine. Considerando che con le nuove tecniche (quali ad es. ecografia) è possibile sapere in anticipo il sesso del nascituro, molte coppie possono decidere se portare o meno a termine la gravidanza.
Le bambine sono vittime di una combinazione di fattori: antichi pregiudizi (preferenza per il figlio maschio) e famiglie meno numerose. Le cose potrebbero cambiare solo nel caso in cui, tutti, ci s'impegnasse di più a valorizzare le bambine, favorendone l'istruzione, abolendo le leggi e le consuetudini che impediscono alle femmine di ereditare e coinvolgendo di piu' le donne nella vita politica e pubblica del paese dove vivono.

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